Come ben sapete, dal 24 al 26 agosto abbiamo partecipato alla 71esima edizione del Concorso Internazionale Polifonico Guido d’Arezzo. Sono stati due giorni di musica intensa, in cui abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con cori provenienti da tutto il mondo e mettere alla prova noi stessi e il lavoro di preparazione svolto.
Su quel palco internazionale, una volta rotto il ghiaccio dell’impatto iniziale, abbiamo vissuto un’esperienza unica e intensa. In quei momenti, ciascun cantore era parte di un magico fenomeno di sintonia corale, essendo al tempo stesso sia esecutore che ascoltatore. Concentrazione e complicità erano altissime, e per ogni brano che cantavamo entrambe crescevano ulteriormente.
Emozioni forti scorrevano in ciascuno di noi, con l’effetto di rendere particolarmente comunicativo ciò che stavamo cantando. Chi ci guardava non poteva fare a meno di notare un dettaglio significativo: il sorriso stampato sui nostri volti.
Consapevoli di essere protagonisti di uno dei concorsi di canto corale più prestigiosi al mondo, eravamo splendenti come una stella, ma invece di emettere luce emettevamo un suono, il nostro suono, che veleggiava nell’intero Auditorium. I brani brillavano, ciascuno di essi raccontava una storia. Al termine delle esibizioni ci siamo abbracciati soddisfatti e felici, consapevoli di aver portato la Musica sul palco.
Quell’emozionante fulgore che ha caratterizzato le nostre performance sul palco di Arezzo è stato il risultato del grande lavoro svolto sia nei mesi precedenti per la preparazione al concorso, sia in tutti questi anni in cui, passo dopo passo, abbiamo consolidato un legame tra noi che va oltre la “semplice” attività corale.
In questo percorso musicale pluriennale abbiamo vissuto numerose esperienze, incontrato difficoltà, siamo cresciuti insieme e abbiamo imparato a non fermarci e ad andare avanti, scegliendo ogni volta di fare affidamento su quello spirito di squadra che da sempre ci contraddistingue.
Questa scelta si è rivelata cruciale poiché è stata proprio la forza del nostro gruppo, impressa nella nostra musica, a rendere vivi i brani che stavamo cantando sul palco. Ogni singola prova, concerto, ritiro e tutti i momenti passati insieme sono confluiti su quel palco e ci hanno permesso di ottenere il secondo posto in una competizione internazionale di elevata caratura.
Da Arezzo siamo tornati soddisfatti, emozionati e con una preziosissima conferma: lavorando e confidando nella solidità del nostro gruppo siamo in grado di fare bella Musica, in grado di toccare ed emozionare la nostra anima e quella di chi ci ascolta.
Francesco Briatico
Foto: Fondazione Guido d’Arezzo