Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, il Coro Musicanova ha confermato la sua partecipazione all’immancabile appuntamento del Festival Barocco, rinnovando l’adesione al progetto Palestrina.
L’iniziativa del Festival Barocco, giunta alla X edizione, ha presentato un ciclo di concerti ed incontri musicologici nei luoghi della Roma Barocca. Un’integrazione fra Musiche della tradizione italiana dei secoli XVI- XVII e XVIII e Palazzi Nobiliari, Chiese, Oratori e Biblioteche Monumentali della Città Eterna, integri e ben conservati, e quindi in grado di trasmettere alla società contemporanea la festosa ritualità e lo spirito concreto e immanente della grande tradizione barocca italiana.
Il programma del 2017 ha presentato musiche inedite o di rara esecuzione, affidate a prestigiosi esecutori con un ricco calendario di concerti.
Il Coro Musicanova ha partecipato con l’esecuzione della messa “Fratres ego enim accepi”, per un organico ad otto voci in due cori speculari. La messa è uno dei capolavori mai eseguiti prima del celebre compositore italiano Giovanni Pierluigi da Palestrina, pilastro della musica corale Rinascimentale.
Il Coro Musicanova ha replicato la sua esecuzione in due appuntamenti distinti: sabato 25 novembre nella suggestiva Basilica di Santa Cecilia, situata nel rione Trastevere nel centro storico di Roma, affiancato dal Coro femminile Eos che ha eseguito due mottetti inediti. Domenica 26 novembre il Coro Musicanova si è esibito nella Chiesa del Gesù, il gioiello del Barocco di Frascati, questa volta accompagnato invece dal Coro DeCanter, rinnovando così la collaborazione per il secondo anno consecutivo. Il Coro DeCanter ha preso anch’esso parte attiva al festival con l’esecuzione di tre mottetti di Francisco Guerrero, estratti dalla raccolta “Canciones y Villanescas Espirituales”, andando a completare l’organico della Messa.
Il Festival vuole essere non solo il luogo contemporaneo di una fruizione rituale della Musica Barocca, ma una sorta di laboratorio collettivo di una storia antropologica, che non cessa di stupire il mondo contemporaneo per la sua capacità di inclusione sociale e di compatibilità simbolica delle differenze.

Per ulteriori informazioni riguardo l’iniziativa del Festival Barocco è possibile consultare il sito ufficiale: http://www.romafestivalbarocco.it/For the third year in a row, Musicanova Choir took part in the Baroque Festival, renewing its participation to the Palestrina project.

The Baroque Festival event, now at its 10th edition, consisted in a series of concerts and musical meetings which took place in the Baroque part of Rome. The Festival celebrates the integration between traditional Italian music of the 16th, 17th and 18th centuries and Italian Baroque architecture such as Palazzi, churches, oratories, monumental libraries of the Eternal City, which remain intact and well preserved, being able to impart to the contemporary society the festive rituals and the tangible and unescapable spirit of the great Italian Baroque tradition.

The 2017 programme presented a vast calendar of events with unreleased and rare pieces, entrusted to prestigious performers.

Musicanova Choir participated with the performance of the Mass “Fratres ego enim accepi”, an eight voices piece for double choir. The Mass had never been executed before and is one of the masterpieces by the renowned Italian composer Giovanni Pierluigi da Palestrina, pillar of choral music of the Renaissance.

The Choir performed in two distinct dates: Saturday November 25th in the evocative Basilica of Santa Cecilia, in the Trastevere neighbourhood in the centre of Rome, with the female choir Eos who performed two unreleased motets; Sunday November 26th in the Chiesa del Gesù, a Baroque jewel in Frascati, this time accompanied by the DeCanter Choir, renewing their collaboration for the second year in a row. DeCanter Choir also took part in the festival, with the execution of three motets by Francisco Guerrero, selected by the collection “Canciones y Villanescas Espirituales”, completing the Mass.

The Festival is not only a contemporary opportunity to the enjoyment of the rituality of Baroque music, but it is also a collective workshop of anthropologic history, which continues to amaze the contemporary audience for its capability of social integration and symbolic compatibility of differences.